INIZIATIVA POPOLARE

Valerio

Professione

Politica

Arci

Gilda Iniz. Pop. Le SIECI Il Parco Family Primavera

     

 

Un esperimento politico con l'Ulivo

 

   Il 1° ottobre 1993 ha origine il movimento politico INIZIATIVA POPOLARE (Atto costitutivo) come estensione politica della Gilda di S.Francesco.

  Il nome, infatti, trae forza dalle molteplici iniziative che avevano dimostrato come i cittadini possono orientare la gestione della cosa pubblica se si assumono la responsabilità delle iniziative medesime.

   Personalmente, come per molti altri, l'impulso per dare vita a questo eperimento politico è stato, come per la Gilda di S.Francesco, la possibilità di verificare se determinati contenuti (politiche sociali, ambientali o quello indicato oggi come sviluppo sostenibile, ecc,) cari alla sinistra e al cattolicesimo che si riconosceva nelle linee culturali tracciate dal francescanesimo e nella dosttrina sociale indica da Paolo VI (vedi attività politica), potessero portare ad un cambiamento nel governo della cosa pubblica, contando, ovviamente, nel contributo della sinistra per scardinare il sistema politico vigente.

  Era necessario, pertanto, che le persone più responsabili e disponibili del movimento si esponessero direttamente nel confronto politico al fine di responsabilizzare anche i cittadini che avevano aderito alle iniziative, ne avevano visto il successo e, quindi, dovevano scegliere in base alle esperienze fatte, se rinnovare, almeno in parte, la classe politica che amministrava la cosa pubblica.

  Non a caso il movimento nasceva in vista delle elezioni amministrative che si sarebbero tenute il 6 giugno del 1993 in cui Iniziativa Popolare propose Francesco Valerio come candidato a Sindaco.

  Gli altri candidati protagonisti di quella che è stata una breve primavera politica sono Aloia Gino, Calenzo Giovanni, Cavallo Giovanni, Ciorra Michele, Corrente Ferdinando, D'Aniello Louis, Della Femmina Antonio, De Filippis Salvatore, Esposito Assunta, Mignacca Antonio, Pastore Amedeo, Pasquini Venturino, Riccardelli Giovanni, Scognamiglio Vincenzo, Simeone Vittoria, Tedesco Antonio, Valente Erasmo e Zannini Erasmo.

  I Candidati che andarono al ballottaggio furono Vito Romano e Severino del Balzo (capo storico del PRI nonchè potente e indiscusso "barone" politico di Minturno), sostenuto, in particolare, dal PSI di Antonio Signore, allora segretario Regionale del PSI e Presidente del Consiglio Regionale.

  Ovviamente scegliemmo di appoggiare Vito Romano e il simbolo di Iniziativa Popolare si unì a quello delle liste che lo sostenevano.

  Il PCI ufficialemente (nel senso di volontà espressa dalle segreterie, prima provincial e poi locali) pur conoscendo la profonda divisione di metodo e di concezione politica tra la sinistra e il PRI di Del Balzo e il PSI di Signore, decisero di appoggiare Severino Del Balzo. Non tutti i militanti, compagni e amici, seguirono quella indicazione e, in particolare, si rifiutò di seguirla il compagno Ciccio Sparagna, come candidato a Sindaco del PCI in quella tornata elettorale.

  La sinistra di base, quindi, unita all'entusiasmo di moltissimi elettori per la possibilità di rinnovamento politico, portarono all'elezione di Vito Romano: il primo sindaco di Minturno eletto direttamente dal "popolo".

  Nella Giunta Romano assunsi l'incarico di Assessore all'Urbanistica e alla Programmazione e mi subentro a Consigliere Comunale Ferdinando Corrente.

  Durante la permanenza della Giunta Romano ebbi sempre il sostegno di Iniziativa Popolare (coordinatore Pastore Amedeo) e della Gilda di S. Francesco (Presidente Della Femmina Antonio)

 Lascio ai documenti allegati la descrizione delle attività e delle iniziative intraprese o sostenute da Iniziativa Popolare.

1) Bollettino 1993;

2) Petizione Demanio;

3)I Bollettino 1994;

4)II Bollettino 1994;

5)I Bollettino 1995;

6)II Bollettino 1995;

  Il nostro obiettivo politico-amministrativo fondamentale nella Giunta Romano era quello di mantenere a "pane e acqua" per l'intera legislatura il PRI di Del Balzo, il PSI di Antonio Signore, e quella parte della DC che li aveva sostenuti. Solo così, infatti, si sarebbe potuto realizzare con la legislatura successiva un rinnovamento radicale della gestione della cosa pubblica a Minturno, con ampie possibilità della sinistra rappresentata all'opposizione da Ciccio Sparagna che non avendo appoggiato Del Balzo conservava integre le sue aspirazioni e forza di cambiamento.

  E che questo fosse l'obiettivo prioritario lo ripetevo continuamente sia nell'ambito della maggioranza sia in quello di Iniziativa Popolare e in tutte le direzioni.

  Furono sforzi e energie vanificate da stupidità, ignoranza e assoluta mancanza di lungimiranza.

  Infatti, dopo solamente un anno di amministrazione inziarono le manovre contro Vito Romano fino ad arrivare ad una mozione di sfiduca firmata con grandissimo disappunto dal nostro consigliere Ferdinandi Corrente e, con  mia personale stupore, da Ciccio Sparagna. E per che cosa?

  Il risultato, assolutamente prevedibile e più volte annunciato, è stato quello della restaurazione del precedente sistema politico sotto la guida dei stessi referenti che erano stati sconfitti nella precedente elezione e, quello,ancor peggiore, di spegnere le speranze di cambiamento di moltissimi cittadini e della stessa sinistra.

  I risultati delle amministrative che seguirono confermarono questa scontatissima previsione.

  La restaurazione sopracitata portò alle elezioni di Paolo Graziano a Sindaco per due mandati, poi seguito da Pino Sardelli a Sindaco e quindi, di nuovo, Paolo Graziano fino alle sue ultime dimissioni che porteranno alle elezioni comunali di Giugno 2016.

  Ringrazio Sinistra Italiana-Alternativa per Minturno e la lista il Giglio (vedi Primavera Minturnese) per avermi proposto a candidato a Sindaco come riferimento per cercare un cambiamento della gestione della cosa pubblica.

   Cercherò di fare tesoro delle esperienze passate che "dicono", comunque, tutte una banale ma profonda verità: i cambiamenti si possono ottenere se per primi sono i cittadini a voler cambiare.

   Lo sappiamo tutti e, quindi, non trattiamo gli aministratori come persone provenienti da un'altro pianeta, poichè sono la nostra immagine politica che scegliamo per amministrare la cosa pubblica.

  E' inutile lamentarsi dopo le elezioni (se ne sentono di tutti i colori: sono ladri, si sono mangiati il futuro dei nostri figli, vogliono solo mangiare, ecc.) perchè, ripeto, sono la nostra immagine politica che amministra la cosa pubblica, vanno responsabilizzati non dileggiati e se non si sono mostrati all'altezza del loro compito non vanno più votati, semplicemente.